TexadeBooks Edizioni© è una denominazione
di fantasia che non sottintende alcuna persona fisica o giuridica, essendo solo
un marchio di fatto che identifica pubblicazioni anonime e totalmente gratuite.
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I lamaisti stanno alterando il web per cancellare le tracce
delle fonti che documentano i contenuti di questo sito.
Non sappiamo quando
sia iniziata questa attività di manipolazione, della
quale abbiamo comunque le prove. Probabilmente è iniziata poco dopo la
pubblicazione online di questo sito, ma ce ne siamo resi conto
solo di recente (2019).
Riteniamo sia dunque
nostro dovere informare i visitatori di ciò che questi signori stanno facendo.
Essendo ovviamente
impossibilitati a cambiare le verità storiche, stanno semplicemente cancellando
le pagine web che questo sito ed il libro citano a
supporto delle relative asserzioni.
Sinceramente, non
pensavamo che potessero arrivare a tanto, soprattutto perché non si tratta di hackeraggio, ma di vera e propria cancellazione o
alterazione delle pagine web che sono citate come fonte. Il lato sconcertante
di questa ennesima truffa perpetrata dai lamaisti ai
danni della verità, è che per fare questo servono la complicità ed il supporto degli stessi proprietari delle pagine cancellate o modificate. Man mano che saranno individuati, aggiorneremo l’elenco dei documenti
manomessi.
Wikipedia |
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Pagina modificata: http://en.wikipedia.org/wiki/Abolition_of_slavery_timeline Modificata perché
riportava la data nella quale fu abolita la schiavitù in Tibet. Attualmente, cliccando sul link si viene dirottati ad una
pagina che è stata “aggiornata” eliminando ogni riferimento precedente alla
schiavitù in Tibet. |
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Pagina originale recuperata: http://texadebooks.altervista.org/Slavery_abolition_in_Tibet.htm
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New
York Times |
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Pagina rimossa: https://www.nytimes.com/1998/dalailama-group-says-it-got-money-from-CIA Rimossa perché
riportava le dichiarazioni dell’entourage del Dalai Lama che confessa di
essere a libro paga della CIA sin dagli anni ‘60 . |
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Pagina originale recuperata: http://texadebooks.altervista.org/DALAI
CIA New York Times |
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Qualora doveste
individuare altri link morti o che comunque
riconducano a pagine che non hanno apparentemente nulla a che vedere con l’argomento,
segnalatecelo inviando un’email a texadebooks[#]gmail.com sostituendo @ a [#]. |
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Tibet “occupato” o
falso storico?
Il 14° Dalai Lama e Mao Ze Dong (foto risalente agli anni ‘50) |
In Tibet c’è stata
davvero un’invasione?
No. Il termine
“invasione” è assolutamente improprio. Non si è trattato di un’invasione,
perché si parla di invasione quando uno stato ne invade un altro. Il Tibet, nel
1949, non era uno stato a sé, ma era parte della Cina. Quindi, se proprio
vogliamo dare una definizione all’avvenimento, dobbiamo casomai dire che si sia trattato di un cambio della guardia.
L’ingresso in Tibet ed
a Lhasa delle truppe di Mao Ze Dong nel 1949, fu assolutamente pacifico, datosi
che non c’era (perché non poteva esserci) alcuna ragione politica per la
quale i tibetani avrebbero dovuto ribellarsi all’esercito della nazione alla
quale appartenevano. Il conflitto di cui si parla sempre, infatti, fu la conseguenza
di un’insurrezione “privata” avvenuta nel 1959, cioè dieci anni dopo.
Questa non è
un’opinione, ma una certezza storica, confortata non solo dalle cartine
geografiche dell’epoca, ma soprattutto dagli stessi Stati Uniti che
riconoscevano il Tibet come parte del territorio cinese. Nel 1949, infatti, il
Dipartimento di Stato Americano pubblicò un libro sulle relazioni USA-Cina con
una mappa che mostrava tutta la Cina, Tibet compreso (cfr. Herbert Aptheker, 1977,
"America Foreign Policy and The Cold War" (1962), Krauss
Reprint Millwood, N.Y. ).
Durante il periodo
della seconda guerra mondiale, era il governo della R.O.C. a Nanjing a
rilasciare i permessi di sorvolo del Tibet agli aerei alleati. Notoriamente, il
permesso al sorvolo di un territorio lo rilascia l’autorità alla quale quel
territorio appartiene. Ad ulteriore riprova di questa asserzione, c’è la stessa
Costituzione della R.O.C.. Nel documento, il Tibet
viene citato cinque volte e, più precisamente, agli artt. 26, 64, 91 (due
volte) e 120, come provincia del territorio cinese (vedi: http://www.taiwandocuments.org/constitution01.htm ).
Il libro “Tre Uomini Fanno Una Tigre”, gratuitamente
scaricabile da questo sito, vi racconta la vera storia.
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Ma allora… chi è
veramente il Dalai Lama?
Il 14° Dalai Lama |
Comincia ad emergere
un nuovo profilo di colui che l’Occidente ha identificato sino ad oggi come
carismatico leader spirituale, nonché simbolo di pace e di libertà per tutti i popoli
oppressi. Fino a che punto è autentica l’immagine che tutti conosciamo di
quest’uomo? Cosa c’è di vero nell’ipotesi di chi sostiene che si tratti di solo
di un clamoroso falso storico, di un personaggio fabbricato ad arte solo in
funzione degli scopi politici della guerra fredda?
Il
libro “Tre Uomini Fanno Una Tigre”, gratuitamente
scaricabile da questo sito, può aiutarvi a capire meglio.
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Cos’è la “Violenza
Compassionevole” del Lamaismo e che cosa significa?
Il Beato Padre Maurice Tornay trucidato dai Lama tibetani
in un agguato l’11 Agosto 1949 sulla collina di Choula, e, per questo, è stato beatificato da Giovanni
Paolo II come martire il 16 Maggio 1993. Vedi biografia |
Copertina del libro “Tibet, missione impossibile” Raccolta delle lettere del missionario Etienne-Jules
Dubernard, anch’egli massacrato dai
Lama. |
Se chiunque – in
occidente – è arciconvinto che la religione tibetana lamaista sia un’icona
assoluta del pacifismo e della non violenza; se il buddismo predica il rispetto
di assoluto di tutte le forme di vita al punto di diventare pressoché sinonimo
di vegetarianesimo; se il Dalai Lama è stato insignito del Premio Nobel per la
Pace nel 1989, è davvero possibile che il Dalai sia, in realtà, un carnivoro
gaudente, a favore della guerra, dell’aborto, dell’eutanasia,
della fornicazione, dell’omicidio “a fin di bene” e che, oltre tutto, si diverta a sparare agli uccelli col suo “fucilino
compassionevole” ad aria compressa?
Il libro “Tre Uomini Fanno Una Tigre”, gratuitamente scaricabile da questo sito,
tenta di fare chiarezza su questi fatti.
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Cosa c’entra il
Dalai Lama con il criminale giapponese Shoko Asahara?
Da sinistra: Il 14° Dalai Lama e Shoko Asahara |
Da più parti –
compresi alcuni articoli apparsi sulla prestigiosa rivista “Focus” – si
sostiene che il Dalai Lama sia stato favoreggiatore ed ispiratore indiretto
della strage del 1995 nella metropolitana di Tokio, perpetrata con il gas
nervino “Sarin” dagli adepti della setta Aum Shinrikyo capeggiata dal santone Shoko
Asahara (a destra nella foto) condannato a morte dalle autorità
giapponesi ed oggi in attesa dell’esecuzione. Come è mai possibile che si giunga ad un
tale sospetto? Quale influenza può aver avuto il precetto lamaista circa la pratica di
atti di “violenza compassionevole” sul credo e sul conseguente operato
della setta giapponese?
Il libro “Tre Uomini Fanno Una Tigre”, gratuitamente
scaricabile da questo sito, può dare una risposta.
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Cos’era il Tibet
sotto la signoria lamaista e prima dell’arrivo dell’Esercito Popolare di
Liberazione?
Detenuti tibetani condannati a chiedere
l’elemosina per strada (1950 ca.) |
E’ vero – come
sostenevano gli inglesi del 1900 – che il Tibet fosse “l’ultimo baluardo
mondiale dell’oscurantismo” dove vigevano regole e leggi talmente inumane che
neanche il più cupo medioevo europeo ha conosciuto? Quanto sono attendibili le
immagini del documentario del National Geographic, girate a Lhasa nel periodo
della seconda guerra mondiale, che illustra una tetra società medioevale con
servi e schiavi incatenati? Oppure, si tratta solo di propaganda denigratoria
attuata dal governo di Pechino?
Il libro “Tre Uomini Fanno Una Tigre”, gratuitamente
scaricabile da questo sito, può illustrarvi la situazione storica di quel
periodo.
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La reincarnazione,
fino a che punto è religione?
Bambino “reincarnato” (oggi) |
Ancora oggi,
qualsiasi bambino tibetano può essere sottratto agli affetti
familiari e segregato in un monastero semplicemente perché considerato la
reincarnazione di un Buddha. Quanto è accettabile questa pratica oggigiorno?
Fino a che punto l’esercizio di una tradizione religiosa può non essere
considerato un crimine, non solo contro i diritti dell’infanzia, ma soprattutto
come vero e proprio reato di “sequestro di persona” e “circonvenzione di
incapace”?
Il
libro “Tre Uomini Fanno Una Tigre”, gratuitamente
scaricabile da questo sito, può fornirvi degli elementi per consentirvi di
valutare.
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Il Dalai, l’ama?
Lhamo Döndrub e Rebiya
Kadeer |
Più verosimilmente la odia,
perché Rebiya Kadeer, ultramiliardaira (in dollari)
americana è il sedicente
capo spirituale dei musulmani di Urumqui, capitale della provincia
cinese dello Xingjiang, che confina col Tibet.
L’Islam, così come
qualsiasi altra religione che non sia il lamaismo, non riconosce affatto il
Dalai come unico ed indiscusso sovrano e quindi i Lama non possono permettersi
che un credo diverso dal loro possa attecchire nel “proprio territorio”, pena
la perdita totale del potere sulla gente. Durante i tumulti di Lhasa (Marzo
2008), i Lama hanno infatti appiccato il fuoco alla
moschea, causando l’orribile morte di fedeli mussulmani in preghiera.
Che cosa significa
allora questa foto? Si può ipotizzare che si tratti di una foto “terapeutica”
per indurre le comunità lamaista e mussulmana di Lhasa
a riconciliarsi? Oppure, è una foto che ritrae la sete di potere in tutta la
sua peggiore allegoria, mostrando al mondo l’immagine di due persone in
amorevole connubio quando invece si tratta di due che si disprezzano al punto
di non esitare a bruciarsi reciprocamente vivi?
Il libro “Tre Uomini Fanno Una Tigre”, gratuitamente scaricabile da questo
sito, può dirvi come stanno davvero le cose.
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I lamaisti hanno manipolato persino Wikipedia
per manipolare
la storia.
Lhasa 1950 (circa) Schiavi in attesa di essere frustati come punizione per avere infranto regole del Jiachimu (inumano codice secolare imposto dai lama agli
schiavi ed ai servi della gleba) |
Sino al 2010 – ovvero
finché non abbiamo aperto questo sito per iniziare a divulgare il libro “Tre Uomini Fanno Una Tigre” – Wikipedia riportava la verità storica della schiavitù
vigente in Tibet durante l’era lamaista e lo faceva
mediante una pagina nominata http : // en. wikipedia.org / wiki/
Abolition_of_slavery_timeline (trad.: sequenza temporale dell’abolizione
della schiavitù nel mondo).
In tale pagina, venivano elencate tutte le date nelle quali, nei vari paesi
della Terra, era stata abolita la schiavitù dall’anno 9 D.C. al 1981 D.C.. Bastava dunque scorrere fino al 1959 per leggere: Schiavitù
abolita in Tibet dopo che il Dalai Lama ha riparato in India.
Stando alle
indicazioni reperite, la modifica di queste pagine e la loro successiva
rimozione sono state completate nel 2010. Il nostro sito e questo libro sono, appunto,
del 2010. Forse sarà una coincidenza (?) e certamente non possiamo provare che Wikipedia sia collusa con questi lamaisti,
ma possiamo consentirvi di leggere comunque le due pagine originali rimosse
perché da Internet, in realtà, non scompare mai niente. Eccole qua: 1) Abolition of slavery timeline; 2) Rule of the Chinese Communist government.
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lucro, in quanto i suoi prodotti non sono posti in
vendita in alcun modo, né in alcuna forma, ma sono distribuiti in maniera
completamente ed assolutamente gratuita solo a chi ne faccia esplicita richiesta.
Qualora fossero
reperiti in circolazione prodotti marcati TexadeBooks Edizioni© e posti in commercio,
si tratta di esemplari non originali e non autorizzati, contro la vendita dei quali si dovrà sporgere immediata denuncia alle Autorità
di Polizia Giudiziaria.
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Ultimo Aggiornamento: Aprile 2019
Questo sito è online dal 28 Settembre
2010